LE MUSE DEL BRAMANTINO – CASTELLO VISCONTEO DI VOGHERA (PV)
Le origini del castello di Voghera risalgono al 1335; edificato sui resti di una struttura già preesistente, che risaliva all’alto Medioevo, venne poi smantellato tra il XI e XII secolo, quando la città cadde sotto il dominio dei signori di Pavia.
Passato di mano in mano per secoli fin a subire lunghi periodi di dominazione straniera arrivò ad essere adibito a carcere; il castello perse così momentaneamente il suo “tesoro”: dopo recenti restauri sono emersi affreschi eseguiti da Bartolomeo Suardi, meglio noto come Bramantino.
Ben due le sale a lui attribuite: una piccola saletta detto Studiolo delle Muse, in cui vi sono frammenti di quello che doveva essere un grande affresco che ritraeva le nove muse e la grande sala dove nella parte alta, quasi per l’intero perimetro, si sono conservati gli affreschi bramantini che rappresentano i boschi che circondavano il castello.
Il pittore ed architetto rinascimentale italiano Bramantino nasce a Milano nel 1465.
Figlio di Alberto Suardi, il Bramantino è stato allievo di Donato Bramante, il famosissimo architetto e pittore italiano, tra i maggiori artisti del Rinascimento.
Oltre ad aver subito le influenze del Maestro Bramante, la sua arte è carica anche di elementi tipici di Leonardo, pur mantenendo uno stile fedele alla sua formazione.
Nelle foto si scorgono quattro muse:
Urania, detta anche “La celeste”, a simboleggiare l’astronomia con un bastone puntato al cielo ed Erato, detta “Colei che provoca desiderio”, a simboleggiare la poesia amorosa con in mano la sua lira, Melpomene, la musa velata di scuro, “colei che canta”, simboleggia la Tragedia, e Clio, “colei che rende celebri”, simboleggia la Storia, seduta con una pergamena in mano.
In una nicchia, murata nell’ottocento e riportata alla luce duranti gli interventi di restauro, è raffigurata una “Madonna con Bambino”.
Ancora leggibili sono alcune frasi probabilmente del periodo della rivoluzione francese, quali “Rendez la Libertè”, “Défenseurs de la patrie”, scritte nell’architrave dipinta.
La Madonna col Bambino è un soggetto tradizionale dell’arte sacra o iconografia cristiana. Le opere ispirate a questo soggetto raffigurano la Vergine Maria con Gesù bambino, solitamente tenuto in braccio. I più antichi modelli dell’iconografia della madre col figlio piccolo in braccio, magari allatante, risalgono all’Antico Egitto, con Iside e Horus; tali rappresentazioni erano note anche nel mondo romano, in forma soprattutto di statuetta votiva.
FOTO © V.MARIANI 2019
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2019-04-19